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CRISI D’IMPRESA TURNAROUND E PROCEDURE CONCORSUALI


Una delle più significative connotazioni della riforma fallimentare sviluppatasi nell’ultimo decennio è che la disciplina della crisi di impresa dovesse essere improntata al recupero dell’equilibrio gestionale e finanziario, azzerando quella logica perversa della legge del 1942 che, attraverso lo spauracchio di revocatorie a pioggia e la previsione del baratro del fallimento, determinava, a ogni profilarsi di crisi, una sorta di cordone sanitario attorno all’impresa: banche che ritiravano i fidi, fornitori che minacciavano di interrompere il rapporto, maestranze che cercavano nuovi sbocchi lavorativi.
C’era la necessità di ricorrere a soluzioni in grado di assicurare la conservazione del patrimonio attraverso la ristrutturazione economica e finanziaria dell’impresa e l’avvio della fase liquidatoria, una volta constatata l’impossibilità di un esito positivo del procedimento di conversione e riorganizzazione avviato. Solo così, il debitore sarebbe potuto tornare ad essere «un nucleo di produzione», o, secondo la metafora di Carnelutti, «ramo verde della pianta produttiva», a differenza di quel che accade, invece, con il fallimento, chiuso il quale, il debitore resta ancora debitore per il residuo credito non soddisfatto e, quindi, «un ramo secco della pianta economica».


In tale contesto, lo Studio ha approfondito conoscenze specifiche e mirate nella soluzione delle problematiche di imprese in crisi e nell’applicazione degli Istituti riformati dal Legislatore fallimentare, ed in particolare:


  • assistenza nella fase di crisi aziendale con la predisposizione di piani di risanamento e ristrutturazione mirati, anche attraverso procedure di turnaround e ristrutturazione aziendale;

  • elaborazione di Piani attestati di risanamento ex. art. 67, comma 3, lett. d) L.F.;

  • predisposizione di Accordi di ristrutturazione dei debiti ex. art. 182-bis L.F.;

  • assistenza lungo l’iter di tempo propedeutico all’accesso a procedure concorsuali, tra la fase di ammissione e la relativa omologa e fino alla finale esdebitazione e conseguenziale ritorno in bonis;

  • analisi e predisposizione di Concordati preventivi ex. artt. 160 e ss. L.F. e Concordati fallimentari ex art. 124 L.F.;

  • relazioni di attestazione nell’ambito dei Piani di risanamento ex art. 67, comma 3, lett. d) L.F., degli Accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182-bis L.F. e delle procedure di Concordato preventivo e fallimentare ex artt. 160 e ss. e 124 L.F.;

  • ottimizzazione fiscale e contributiva delle operazioni di turnaround e delle procedure concorsuali elaborate, anche mediante il ricorso all’istituto della transazione ex art. 182-ter L.F.;

  • assistenza nella presentazione di istanze di auto-fallimento da parte di imprese in stato di insolvenza e valutazione dei rischi derivanti dalla declaratoria di fallimento;

Nell’ambito delle operazioni concorsuali, si assumono incarichi di liquidatore, curatore fallimentare, commissario giudiziale e consulente tecnico del Tribunale.